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Articolo aggiornato il 18 Febbraio 2023

Dopo diversi mesi costretti a convivere con il Sars-CoV-2 ci sono test che dimostrano quanto il virus permanga nell’aria e sulle superfici.

Quanto tempo il coronavirus resiste sulle superfici e per quante ore mantiene attiva la carica infettiva?

Le piccole gocce di saliva (le droplets) emesse quando si parla sono potenzialmente un rischio in quanto possono essere inalate da altre persone o depositarsi su oggetti o superfici intorno a noi e sulle nostre mani.

Coronavirus nell’aria

Da studi di laboratorio statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie si riscontra che i virus si diffondono anche da particelle che possono rimanere nell’aria per ore.

Questi virus possono infettare persone che si trovano a più di due metri di distanza (un colpo di tosse può raggiungere anche 6/8 metri).

Il rischio aumenta negli spazi chiusi, all’interno dei quali una persona contagia più persone (in una stanza chiusa l’areosol rimane 3 ore).

Pertanto è importante mantenere una ventilazione adeguata dell’aria in modo da ridurre l’accumulo di piccole goccioline respiratorie e di particelle in sospensione.

Le superifici da tenere sotto controllo

Da una ricerca del Ministero della Salute si è dimostrato che, in condizioni di laboratorio, il virus in forma infettiva rimane per periodi inferiori alle 3 ore su carta da stampa e carta per uso igienico, fino a 24 ore su legno e tessuti, e 3-4 giorni su superfici lisce quali acciaio e plastica.

Il virus, inoltre, persiste sul tessuto esterno delle mascherine chirurgiche fino a 7 giorni, fino a 4 ore su rame, 24 ore su cartone, 48 ore sull’acciaio e 72 ore su plastica, a 21-23°C e con un’umidità relativa del 40% (dati rilevati in laboratorio).

Per prevenire l’infezione è importante tenere pulite le superfici. 

L’utilizzo di efficaci disinfettanti è pertanto indicato per ridurre la carica infettiva.

In particolare, si consiglia di pulire le superfici utilizzando: 

  • disinfettanti contenenti alcool al 75%;
  • disinfettanti a base di cloro all’1%.

Il sistema più valido per ridurre il rischio di contagio rimane comunque il lavaggio delle mani con gel idroalcolici, acqua e sapone per almeno 20 secondi.

Occorre anche disinfettare sempre gli oggetti che si usano frequentemente (telefono cellulare, auricolari, microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcool (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

 

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La trasmissione 

Le superfici più esposte a questo genere di contagio comprendono: 

  • le maniglie delle porte
  • le pulsantiere degli ascensori 
  • i cellulari 
  • i sostegni per aggrapparsi sui mezzi pubblici
  • le tastiere dei bancomat
  • le barre dei carrelli dei supermercati.

La forma principale di contagio è anche lo stretto contatto tra le persone. Il consiglio è quello di indossare sempre le mascherine e mantenere almeno un metro di distanza.

L’uso di prodotti per la sanificazione è, in questi ambiti, suggerito.

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Igiene e pulizia: come comportarsi in ambienti chiusi e con le superfici

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